Per Charles Darwin e la moglie Emma gli ultimi giorni di Dicembre erano certamente un momento felice in cui la famiglia si riuniva per le festività a Down House, nelle campagne del Kent. In realtà Charles ed Emma non erano dei grandi amanti delle celebrazioni. Avevano un albero decorato in casa, ma non si scambiavano mai regali (stando al racconto della moglie Maud, George Darwin non aveva mai ricevuto un regalo di Natale fino a dopo il loro matrimonio!), il 25 andavano a messa, ma alla fine dei conti non avevano nessuna vera tradizione natalizia. L’unico “rito” speciale che ogni anno Charles non mancava di osservare la mattina di Natale, era quello di andare in giardino a raccogliere un po’ di salvia per condire il burro che avrebbe spalmato sul pane a colazione.
A parte un pranzo più ricco del normale (che Emma iniziava a pianificare fin dalla fine di Novembre), una casa più affollata e decorata con agrifoglio e vischio, non c’erano però grandi differenze con ogni altro giorno dell’anno. Charles si sedeva alla sua scrivania, riceveva la posta e scriveva a sua volta delle lettere. In qualche occasione, se iniziava un missiva in data 25 dicembre, esordiva con gli auguri, ma ogni alone di festività spariva in poche righe e riprendeva subito a parlare di muli o di ermafroditismo.
Il Natale del 1876 tra le pagine del Gardener’s Chronicles si erano susseguite molte lettere preoccupate per la scarsità delle bacche dell’agrifoglio, e quell’inverno i vittoriani temevano di non poter addobbare come al solito i loro salotti. Anche Charles si era accorto del fenomeno e, osservando gli arbusti di agrifoglio che costeggiano il sentiero che percorreva quotidianamente, il Sandwalk, giorno dopo giorno aveva notato che non erano rossi come negli anni precedenti. Molti sostenevano che era colpa delle molte ghiacciate tardo autunnali, ma Darwin aveva scritto una lettera al giornale informandoli che nella primavera di quell’anno aveva osservato una scarsa presenza di api e che la vera causa era quindi una mancata impollinazione.
A Down House le feste erano sempre un periodo felice, ma alla fine, non erano così diverse dal resto dell’anno. Charles ed Emma amavano condurre una vita tranquilla e isolata e mantenevano le loro abitudini giornaliere anche sotto le feste. La cosa che dava loro più gioia in questo periodo dell’anno era quella di avere tutta la famiglia sotto lo stesso tetto, di poter trascorrere insieme qualche giornata in tranquillità e di godersi qualche pranzetto speciale.
Eppure in casa qualcuno che davvero sentiva lo spirito natalizio c’era: Joseph Parslow, il loro fedele maggiordomo. Francis Darwin (uno dei figli di Charles) descrive la quasi incontenibile gioia con cui Parslow la mattina del 25 Dicembre scendeva nella stanza da pranzo e con voce squillante diceva “Ladies and Gentlemen, I wish you a Happy Christmas”. In cambio otteneva solo una reazione timida e imbarazzata.
Tratto da “Natale in casa Darwin”, pubblicato su OggiScienza
Per approfondire : Casa Darwin – Randal Keynes – Einaudi, 2007